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MILANO - Si chiama biennale.py ed è un piccolo
virus nato per stupire: il suo codice sorgente, il
DNA informatico del programma, è noto ed è stato
già trasmesso alle società che producono prodotti
di sicurezza per preparare le
contromosse.
Secondo epimeniC, che ha
realizzato il virus in collaborazione con
0100101110101101.ORG, il virus rappresenta
l'ultima | tendenza dell'arte
digitale che vede nei programmi che infettano i computer
un prodotto estetico oltre ad un software
informatico.
L'iniziativa del gruppo è una vera
provocazione, non a caso sul sito Web, raggiungibile
all'indirizzo http://www.epidemic.ws, compare la scritta
"That's Art Folks !?", che suona come Questa è arte,
gente.
Nel comunicato in cui hanno annunciato
l'iniziativa, quelli Epidemic scrivono "Il virus è
solitamente considerato il male, il caos. Ma cosa
succede quando a diffondere il caos è il tempio
dell'arte contemporanea?"
L'obiettivo del gruppo
è quello di stupire, ma che fine farà la loro creatura?
"la principale ed unica funzione di biennale.py è
sopravvivere" dicono quelli di epidemiC anche se il loro
programma ha i giorni contati. Il suo codice sorgente
sarà esposto e mostrato al pubblico nel Padiglione della
Repubblica di Slovenia ma gli antivirus sono già pronti
a divorarlo. Povero biennale.py, nato per stupire è
destinato alla graticola: il suo codice sorgente verrà
stampato però su migliaia di magliette. Sarà
probabilmente
questo l'unico modo in cui il virus si
diffonderà: non da PC a PC ma da uomo a uomo. Non a caso
quelli di epidemic affermano che "Acquistare un virus
informatico è forse uno dei più eccitanti investimenti
economici di questi tempi". È nata la
virus-economy?
(10 GIUGNO 2001, ORE
19:00) |