Quanti ponti ha Venezia? Arrivati in stazione
cerchiamo di individuare il Padiglione Sloveno che,
dicono, si trovi dietro l'Accademia. Per i veneziani le
distanze sono ininfluenti, qualsiasi stabile è ubicato
dopo tre ponti sulla destra. Mai a sinistra. Mai!
Arrivati al Padiglione. Folgorati ammiriamo
l'installazione. Un cartellone plastico riporta il
codice di -biennale.py-, virus creato in onore della
49ma Biennale di Venezia. Teche in plexiglas incastonano
i CD-Rom solcati dalle stringhe di codice Python, altre
teche racchiudono magliette.
Due PC mostrano il
virus e la sua inoculazione. Un virus informatico è
sbarcato in laguna per dimostrare la bellezza estetica
del codice sorgente. I torinesi Miki e Mouse
(chiamiamoli così) del collettivo EpidemiC scuotono la
testa sorridendo, quell'opera la conoscono bene.
Quell'opera l'hanno scritta stringa per stringa.
Arrivano altri EpidemiC, i milanesi El Carrete e
NeuroMiki www.epidemic.ws in compagnia di alcuni membri
del collettivo 01 www.0100101110101101.org.
Scattano le presentazioni. Tatiana (chiamiamola
così) è bionda, diafana e bella, mi porge un bicchiere.
Parliamo. Lei è una 01, 11 maggio 1999 questo gruppo
«ruba» e riproduce la più famosa galleria di net-art del
web: Hell.com. Hell fino ad allora era sempre stata
chiusa al grande pubblico, accessibile solo con una
preziosa password. Mi viene da ridere, dico a Tatiana
che conosco l'unico gruppo italiano che collaborava con
Hell ora divenuto No-Such, i torinesi 80/81.
Le
ore passano. Alle 19 il Padiglione Sloveno apre
ufficialmente le porte. Il caos esplode. Giornalisti con
registratori, televisioni con microfoni. Tutti a caccia
del virus. Nella ressa incontro Seba degli 80/81 e altri
volti noti sotto i faretti cocenti della galleria. In un
attimo scende una calma irreale, un folletto alto con i
capelli verdi, il viso forato da anelli varca la soglia.
Metà degli EpidemiC e dei 01 ammutoliscono.
Il
folletto analizza attento il codice di biennale.py, in
quel momento Mouse scatta repentino. Afferrando una
maglietta si dirige verso l'elfo fluorescente. Mouse è
il ritratto della felicità, sta parlando con Tom
Jennings inventore di FidoNet. Esco all'aria aperta,
guardo l'interno del Padiglione Sloveno dalla vetrina e
mi sembra di essere sul set di un film dei fratelli
Wachowki.
mailto:alessandraC@kinakuta.it
22 giugno 2001 |