Milano, 23.04.01
La bellezza dei virus informatici al "d - i - n - a".
Si chiama "virii virus viren viry", o della bellezza del
codice sorgente, ed è la prima mostra sui virus mai realizzata
fuori o dentro la rete. Sarà ospite del festival internazionale
d - i - n - a (digital is not analogic), la neonata rassegna su tutto
ciò che di perturbante avviene nellambito della sperimentazione
sul web: hacktivism, net.art, privacy and control, plagiarism e quantaltro,
giunto questanno alla seconda edizione. "virii virus viren
viry" sarà visibile il 24, 25 e 26 maggio, alla Salara di
Bologna. E' stata ideata e prodotta da un gruppo di artisti/programmatori
e programmatori/artisti che rispondono al nome di "epidemiC".
La loro tesi, confortata dalla competenza linguistico/informatica di alcuni
protagonisti del web italiano, è che la scrittura del codice sorgente,
ossia di quel testo che dispone e programma la esecutività di un
virus, sia da considerare come un prodotto estetico. Il loro programma
risponde allesigenza spiazzante e incontenibile di sovvertire la
prospettiva falsata che il sistema dellinformazione ha fino a oggi
prodotto su quel particolare prodotto che è il virus informatico.
Insomma, che si tratta di arte e che, in quanto arte nativa e originaria
del web, ossia di quel complesso spazio/fenomeno (condominio di massa)
che viene chiamato "rete", abbia tutte le caratteristiche per
presentarsi come unavanguardia assolutamente originale, rivoluzionaria
e portatrice di innovatività sia sul piano della generazione di
nuovi modelli linguistici, psicologici, biologici e comunicazionali, che
sul piano più strettamente estetico. Sostengono che Galileo e Leonardo
saprebbero subito da che parte schierarsi. E che presto levoluzione
del linguaggio dei virus, nella formalizzazione del codice sorgente, diventerà
un affare di dominio pubblico, sia intrinsecamente, in quanto atto estetico/comunicativo
situazionista, che per le ricadute che questo avrà su tutta la
produzione mediatica dentro e fuori la rete.
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